Mamma in carriera

Chiara Battaglia, 41 anni, avvocato, moglie di Giuseppe Giglio e mamma di Michele e Lorenzo. Dal 2010 si occupa del segmento luxury dell’azienda di famiglia, la Giglio spa che da tre generazioni conduce a Palermo cinque prestigiose boutique della moda ed 
un e-commerce internazionale.
 Incontro particolare nello store Giglio Piccolo di Piazza ,ordini, 6.

Di: Antonella de Rinaldi

La tua è un’azienda di successo e deve esigere certamente molto del tuo tempo, ecco quindi la fatidica domanda: riesci a conciliare lavoro e famiglia?

Come tutte le mamme che lavorano, è una felice battaglia quotidiana. Che vinco grazie a due fattori fondamentali: collaborazione e affetto. La collaborazione di una tata e di una baby-sitter fantastiche che per i miei figli sono le migliori mani dopo le nostre e della nonna. E l’affetto preziosissimo di molte mamme degli amichetti dei miei figli.

I tuoi weekend come li trascorri?

Essendo costretta a viaggiare molto per lavoro, ovviamente lo dedico sempre alla mia famiglia. Spesso ce ne andiamo tutti in giro per la Sicilia. Conoscere la nostra terra è il miglior modo per cercare di farla crescere e migliorare. Cerco di dare quest’insegnamento anche ai miei gli. Le mie mete preferite sono la Masseria della Volpe nel Siracusano, Masseria Susafa e la Foresteria Planeta.

Tu che segui anche il team dei bayer dell’azienda e conosci tutto quello che si produce nella moda per i bambini, come vesti i tuoi figli?

Sono ancora piccoli quindi hanno bisogno di comodità. Li vesto casual: mi diverto a scegliere l’abbigliamento per loro da Giglio Piccolo, insomma mi piace vincere facile!

E per te quale stile preferisci?

Per chi fa il mio lavoro, il peggiore rischio è quello di restare intrappolati nel reticolo delle mode. Sarebbe come vivere in una torre d’avorio. Quindi sono una che ama personalizzare, mi piace inventarmi outfit solo miei. In più, col tempo ho imparato a valorizzarmi di più ed a eliminare tutto ciò che non mi fa sentire a mio agio. Diciamo che è anche una metafora di vita.

Hai un gioiello a cui sei particolarmente affezionata come una sorta di portafortuna?
Ne ho due, che mi ricordano la nascita dei miei figli. Uno è l’orologio Serpenti Tubogas di Bulgari regalatomi quando è nato il mio primogenito Michele, l’altro è un anello, il San Lorenzo di Salvini, donatomi in occasione della nascita di Lorenzo. Anche se non li porto sempre con me, ogni tanto li tiro fuori e li indosso anche solo per me stessa: non so se portino davvero fortuna, di certo è una bella sensazione di serenità.

Il tuo rituale di bellezza consiste in?

Diceva Audrey Hepburn che la bellezza di una donna non dipende dai vestiti, dall’aspetto o dalla pettinatura, ma si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore. Ecco, diciamo che il mio rituale di bellezza sta in una attenta manutenzione di ciò che sta dietro quella porta. Per il trucco comunque quando vado a Milano faccio sempre una capatina in Galleria per il Trattamento 24KT gold di Mimi Luzon che poi ripropongo nella mia beauty routine giornaliera. Per rinforzare la barriera della pelle utilizzo il Serum Essence di La Mer.

C’è posto per lo sport nella tua vita?

È la mia linfa vitale. Sono una vera schiava delle endorfine, l’unico passatempo che mi concedo.

Progetti per il futuro?

Per il futuro ho tante cose ancora da fare e da decidere: il mio atteggiamento di oggi è quello di chi ha imparato che maturità significa sapere sbagliare da soli, un concetto di determinazione e solidità morale che cerco di tramandare ai miei figli. Penso che il nostro futuro sia contenuto nella nostra storia. Ecco, cerco di seminare good vibrations.

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