Chiamaci pure nonni

I nonni, dal greco antico:Nónnos, "venerabile, puro, santo", corrispondono ai genitori dei genitori di una persona (Wikipedia). Viviamo in una società in cui tutti corrono, lavorano, sono impegnati e non hanno tempo per niente e per nessuno. A eccezione dei nonni.

Di: Geraldina Piazza

Sono ormai una figura fondamentale della famiglia moderna; non vivono più nella stessa casa con figli e nipoti ma, molto spesso, strategicamente, i figli trovano un appartamento in cui abitare vicino a quello dei genitori. Quante volte avete visto, alle scuole elementari, delle belle teste imbiancate aspettare i bambini all’uscita? Sono i nonni, che con la loro disponibilità, suppliscono a genitori troppo presi dal lavoro.

I nonni hanno case piene di cassetti e stipi interessantissimi! Passare un pomeriggio da loro si trasforma in una vera caccia al tesoro, e gli aggeggi elettronici, che i nonni non saprebbero nemmeno maneggiare, sono accantonati per qualche ora.

I nonni cucinano, e i nipoti scoprono che il cibo non si trova solo nei pacchetti della rosticceria ma che proviene da pentole e padelle che emanano un profumo antico. E tanti piatti vengono chiamati con i nomi dei nonni che li proponevano per le varie occasioni: il riso della nonna, le polpette di nonno Pino, il budino, quello vero, che fa nonna Lia, ecc. ecc.

Sono sapori, atmosfere, odori, che vi resteranno negli occhi e nel naso fino a cinquant’anni, e che cercherete di riproporre ai vostri figli (ma senza mai riuscire a ritrovare le stesse arie).

Ma vi ricordate del tempo in cui le nonne avevano i capelli violetti? Merito dei cachet del parrucchiere che intendeva, così, cancellare il brutto colore del bianco ingiallito. E sembravano tutte la fata Turchina, quella che ti aiuta sempre, che ti incoraggia e ti impedisce di sbagliare.

Ora le cose vanno cambiando. L’età della vecchiaia si allontana e i nonni, più evoluti, vanno a prendere il nipote a scuola in motorino. E i nipoti non si chiamano più Carmelo, Domenico, Assunta e Rosalia, ma Rihanna, Diamante, Kevin e  Brando, con buona pace della tradizione e del buon gusto.

Continuano, però, a essere complici, a viziare i nipoti e a consolarli se i genitori sono troppo severi.

Non riesco a immaginare una famiglia senza nonni, senza gli affetti puri che sanno donare, trasformandosi in autisti, baby sitter, cuochi e giocolieri. Con un affetto incondizionato il cui ricordo accompagnerà la crescita di chi ha avuto la fortuna di conoscerli e di goderseli, per tutta la vita.

 

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